CHI SONO

Sono malato di moto.

Mi piacciono tutte ma preferisco quelle che hanno sacrificato qualche orpello originale o la conformità alle norme del codice della strada sull'altare dell'edonismo per l'esaltazione dell'ego del loro possessore. Moto mutilate? Non proprio.
Preferisco immaginarle, che Dio mi perdoni l'eresia, come le sculture che Michelangelo immaginava intrappolate nei blocchi di marmo. Moto liberate da quanto imposto dai diktat degli studi di marketing, dal politically correct, dalle normative ambientali, dalle regole imposte dai burocrati. Moto scostumate, irriverenti, esibizioniste, visionarie ma vere vive e pulsanti.
E senza fare distinzioni tra custom, bobber, streetfighter, racer replica ecc. ho voluto creare uno spazio virtuale in cui incontrarsi, confrontarsi, scambiarsi opinioni e sul quale proporre le proprie creazioni. Quache paludato bacchettone resterà inorridito ma ritengo che ogni prodotto dell'ingegno umano sia Cultura. Inviatemi le foto delle vostre creature e un commento sull'iter mentale e operativo che ha condotto all'evento.
Da me l'ingresso è libero.

Qualcosa su cafè sport



domenica 8 dicembre 2013

Mancini day a Isola del Liri



“Ubi  maior minor cessat”.

Preso dai mille problemi causati dalla svolta radicale che sta prendendo la mia vita lavorativa, da qualche mese ho trascurato Cafè Sport.

A un certo punto, preso da un insano impeto di autopunizione, ho addirittura pensato di chiuderlo.

Poi ho riflettuto su cosa veramente sia “maior” e cosa “minor” e ho deciso che la mia passione  sia da annoverare tra le prime e che continuerò a scrivere di moto anche se, magari, con meno frequenza di un tempo.

Vale la pena di tenere in vita il blog sia per il mio piacere sia e soprattutto per gratitudine ai tanti che nonostante  l’assenza dell’oste hanno continuato a frequentare il Cafè.

Vabbè, bando alle ciance tanto non frega niente a nessuno e torniamo alle moto.

Domenica 24 Novembre, in occasione del cinquantesimo anniversario della morte di Franco Mancini, l’omonimo moto club ha voluto dar vita a una manifestazione in ricordo del pilota ciociaro.

La manifestazione è pienamente riuscita, gran belle moto, bella gente e proiezione di filmati dell’epoca.

Tra tutti spiccava la presenza di Remo Venturi, due volte vicecampione del mondo con la Gilera 500 Quattro cilindri con il quale non ho perso l’occasione di fare una foto ricordo.


Non mancavano altri nomi illustri come il sidecarista Claudio Soli, Lucio Caliciotti e Benedetto Collacciani.

Claudio Soli
Benedetto Collacciani
Lucio Caliciotti



Gianni Perrone, pilota di ottimo livello e ora giornalista ha portato alcuni tra i suoi gioielli tra cui una splendida Matchless  G50 e una Rumi 125 Junior - entrambe curate per la parte meccanica da Rocco Belli, meccanico delle cui realizzazioni ho già scritto qui sul Cafè - oltre a una Honda 250.


L’amico Roberto Cianfarani ha esposto una Derbi 50 GP e la solita splendida Bimota Aermacchi HD 250 di cui, lo confesso, sono perdutamente innamorato.



Quando su Facebook hanno postato la scivolata di Parravano con la Bimota  qualche irripetibile improperio è partito ai danni dell’incauto. 



Splendide le Mondial, sia la 125 del 1954 di Riccardo Coppola che la 200, sempre del ‘54, di Domenico Romano.




Sempre di proprietà di Domenico Romano la regina della manifestazione: la splendida Parilla 175 MSDS identica a quella con cui Franco Mancini perse la vita sul circuito di Vallelunga.



Per la verità la “Matta”, così Mancini aveva soprannominato la sua Parilla, aveva la stessa ciclistica ma il motore, per quanto esteticamente identico a quello da 175 cc, era il 250 della Wildcat.

Degne di nota la MotoBi 250 di Carmelo Vittorino e la Aermacchi 350 di Marcello Porretta.



Il vero piacere e è stato comunque quello di poter incontrare gli eterni ragazzi con cui condivido la passione per le moto: il già citato Roberto Cianfarani, Paolo Crecco, Rocco Belli, Willi Alonzi, direttore sportivo del Motoclub Franco Mancini e tanti altri.


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