CHI SONO

Sono malato di moto.

Mi piacciono tutte ma preferisco quelle che hanno sacrificato qualche orpello originale o la conformità alle norme del codice della strada sull'altare dell'edonismo per l'esaltazione dell'ego del loro possessore. Moto mutilate? Non proprio.
Preferisco immaginarle, che Dio mi perdoni l'eresia, come le sculture che Michelangelo immaginava intrappolate nei blocchi di marmo. Moto liberate da quanto imposto dai diktat degli studi di marketing, dal politically correct, dalle normative ambientali, dalle regole imposte dai burocrati. Moto scostumate, irriverenti, esibizioniste, visionarie ma vere vive e pulsanti.
E senza fare distinzioni tra custom, bobber, streetfighter, racer replica ecc. ho voluto creare uno spazio virtuale in cui incontrarsi, confrontarsi, scambiarsi opinioni e sul quale proporre le proprie creazioni. Quache paludato bacchettone resterà inorridito ma ritengo che ogni prodotto dell'ingegno umano sia Cultura. Inviatemi le foto delle vostre creature e un commento sull'iter mentale e operativo che ha condotto all'evento.
Da me l'ingresso è libero.

Qualcosa su cafè sport



giovedì 29 maggio 2014

Moto Guzzi T3 Cafe Racer

Una magnifica giornata di sole a Roma in compagnia della mia compagna di mia figlia e due amici torinesi, la scusa era la mostra di Frida Kalho alle scuderie del Quirinale, ma se il vero motivo era stare insieme alle persone a cui voglio bene.
Io e il mio amico abbiamo preferito non visitare la mostra ( l’artista non è tra quelli che amo di più) e abbiamo preferito goderci il sole e la reciproca compagnia.
L e giornate che cominciano bene non possono che finire meglio e, ciliegina sulla torta, mi sono imbattuto questa bella Guzzi Cafe Racer parcheggiata nei dintorni di Piazza Barberini.
Non ho potuto parlare con il proprietario ma alcuni particolari :  paracolpi, cavalletto, forcella, fanalino posteriore, supporti pedane ecc. mi fanno supporre che la base di partenza sia un T3 di probabile provenienza P.A.
A parte la sella che è indiscutibilmente una Giuliari per Honda Four, tutto il resto è un “melting pot” di parti provenienti da Guzzi diverse.



Il serbatoio è quello intramontabile della V7 Sport, dalla stessa moto provengono i fianchetti; dalla Le Mans I arrivano i collettori di scarico con compensatore, il cupolino e i carburatori – immancabilmente dotati di cornetti di aspirazione liberi.


Stranamente il proprietario non ha montato i semimanubri d’ordinanza delle cafe racer ma un corna di bue di probabile derivazione T5.
I parafanghi sono stati ridotti all’osso e non c’è traccia degli indicatori di direzione.



Gli scarichi sono i classicissimi e bellissimi Lafranconi “Riservato competizione” dal suono inconfondibile  inarrivabile.
All’avantreno sono state montate pinze Brembo Serie Oro adattate con piastre in alluminio; i dischi originali sono stati forati.
Un bel lavoro, non c’è dubbio.

Unica nota stonata: l’orribile specchietto retrovisore.

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